Le due aziende hanno stretto un’alleanza per «trovare sinergie in termini di business e tecnologia senza alcuna preclusione» sostiene Andrea Barbano, direttore commerciale di IFM, gruppo ligure specializzato nei sistemi professionali di Contact Management. «La nostra Open Company si basa su una logica di apertura che punta a valorizzare le eccellenze» afferma Cristian Manoni, CEO di Nethesis, impresa marchigiana che sviluppa soluzioni Enterprise basate su Linux.
Genova chiama Pesaro. E viceversa. Dal Mar Ligure all’Adriatico, IFM Infomaster e Nethesis, due aziende accomunate da una forte vocazione nel campo della Digital Innovation, hanno stretto recentemente un’alleanza. IFM Infomaster di Genova offre soluzioni integrate nel campo delle telecomunicazioni, del Contact Management e delle tecnologie multisensoriali. La Nethesis di Pesaro sviluppa una distribuzione di Linux su 4 fronti: Cyber Security on premise e in cloud; sistema di monitoraggio proattivo delle infrastrutture informatiche esclusivamente in cloud; suite di collaborazione aziendale che comprende la parte di personal cloud, posta, calendari, chat, ecc. Su quest’ultima si innesta la componente di unified communication, l’ambito più prossimo al core di IFM Infomaster. Abbiamo chiesto a Cristian Manoni, CEO di Nethesis, e ad Andrea Barbano, direttore commerciale di IFM, di illustrarci in cosa consiste la collaborazione tra le rispettive aziende.
Quando l’open source incontra il pay per use
«Siamo nati nel 2003 - esordisce Cristian Manoni - e a oggi abbiamo una rete di circa 350 rivenditori, il 5% all’estero e tutto il resto in Italia. Il parco clienti che ha installato i nostri prodotti si aggira intorno ai 20 mila soggetti. Lavoriamo su due filoni: la versione Enterprise, per il mondo dei distributori e dei rivenditori, e il mondo community per gli appassionati di Linux e tecnologie in giro per il mondo che usano gratuitamente la nostra soluzione e su cui stiamo avviando un sistema di subscription per erogare servizi di assistenza. In fondo, anche noi siamo partiti come un terzetto di appassionati di Linux e tecnologie che ha provato a uscire dal garage per fare qualcosa di più strutturato. Oggi siamo una trentina di persone e iniziamo anche ad acquisire come sviluppatori quegli elementi della community che si mettono in luce come eccellenze tecniche».
E proprio sul tema delle eccellenze tecnologiche è avvenuto l’incontro con IFM, come spiega Andrea Barbano: «Il nostro prodotto di punta, #phones, che adotta il pay per use nella gestione dei contact center, si sposa con la tecnologia di Nethesis. Sebbene IFM, almeno per il momento, non lavori su piattaforme open source come Nethesis, la nostra partnership con loro ha due valenze fondamentali: unire questo tipo di tecnologie e ottemperare a una carenza anche di prodotto in ambito più virtual che PABX (Private Automatic Branch Exchange). Su quest’ultimo fronte, anche Nethesis offre funzionalità che vanno bene per un certo tipo di clientela, ma quando ci si sposta su aziende che hanno esigenze più performanti, dettate da una maggiore complessità con richieste di tipo PBI (Predictive Business Intelligence), entrano in campo le nostre competenze».
L’Open Company e l’azienda che vuole semplificare la tecnologia
A chi obietta se non ci sia il rischio di mettere in competizione due prodotti che assolvono a funzioni analoghe, Barbano risponde: «Non competizione, ma complementarietà. Quella con Nethesis, infatti, è una partnership strategica nel nostro piano di evoluzione teso a strutturare un’offerta su un canale diverso da quello diretto che abbiamo sempre presidiato. La gestione della telefonia, di quello che, semplificando, viene definito “centralino”, non è il nostro core business. Ci interessa, invece, far squillare un telefono, ma quello giusto. E per farlo, è necessario tantissimo lavoro, sia da parte nostra, sia da parte loro. Per questo siamo due aziende complementari. Nella filosofia di Nethesis abbiamo riscontrato un’apertura nel trovare sinergie in termini di business e tecnologia senza alcuna preclusione».
Una filosofia spiegata dal diretto interessato: «Noi ci definiamo una “Open Company” - dice Manoni -. Al di là del codice, lavoriamo con una logica di apertura mentale su tutto, comprese le partnership. L’eventuale area di sovrapposizione non la vedo come una possibile concorrenza, anzi come un trampolino. Siamo molto soddisfatti del nostro software per call center, ma certi clienti (importanti per IFM e che rappresentano circa il 10% all’interno della nostra rete di reseller) possono essere portati su un piano più strutturato e organizzato. Il pay per use proposto da IFM può fare da leva per entrare in un territorio, quello delle PMI, che noi conosciamo molto bene grazie ai nostri rivenditori».
«Se per Nethesis la filosofia è quella dell’Open Company - aggiunge Barbano -, per noi è quella di semplificare la tecnologia per renderla fruibile anche a persone che non possiedono competenze tecniche. Siamo convinti che non sono gli utenti a doversi adattare alla tecnologia, ma è la tecnologia a doversi adattare a loro. Nethesis ha il vantaggio di essere più capillare su una fascia di clienti di piccole dimensioni con cui anche noi già collaboriamo, ma con i quali vorremo allargare il nostro posizionamento. Oggi ci troviamo al centro di quella che possiamo definire una piramide commerciale con qualche punta in su e qualche punta in giù. Siamo certi che #phones, con la sua logica pay per use, è in grado far arrivare una tecnologia altamente performante a costi competitivi in casa di aziende meno strutturate ».
La collaborazione tra IFM Infomaster e Nethesis, per adesso, si basa su una semplice stretta di mano, «avvenuta in una bella giornata soleggiata nel parco - ricorda Cristian Manoni -, dopo una valutazione e validazione tecnica d’integrazione». Adesso potrà evolvere nella successiva formalizzazione di un accordo fra entrambe, oppure a tre, con il coinvolgimento dei rivenditori. Nel frattempo, da metà maggio, le due aziende si presenteranno insieme durante un roadshow che partirà da Napoli, per poi fare tappa a Bari, Roma, Trieste e Trento.